Menu


La mia storia

Foto di Corien van der Poll



Stefano Fronza, 1978. Diplomato all'Istituto d'arte "Alessandro Vittoria" di Trento (Arte dei metalli e dell'Oreficeria), progetta gioielli sperimentando tecniche e materiali nel laboratorio del padre orafo e approfondisce tecniche e lavorazioni in altri laboratori del Trentino.
Nel 2000 partecipa ad un Bando per Borse di studio per arti visive e si trasferisce a Düsseldorf dove frequenta il Dipartimento di Design del gioiello dell'allora Fachhochschule, lavorando con artisti e docenti e in particolare con Peter Skubic, Elisabeth Holder e Herman Hermsen.
Rientrato dalla Germania, cura e arricchisce i contatti con esponenti del mondo del gioiello contemporaneo internazionale. A Monaco conosce la titolare della Galleria Studio Marijke di Padova e inizia una fertile collaborazione.
Partecipa e vince un secondo Bando per Borse di studio e sceglie di lavorare con la prof.ssa Erico Nagai alla Summer Academy of Fine Arts di Salisburgo dove conosce l'artista tedesca Bussi Buhs e ne trae ispirazione.
Trascorre due anni in Olanda e alla fine del 2001 si candida ad un'altra Borsa di studio che vince grazie ad un progetto interdisciplinare sull'interazione tra diversi linguaggi dell'arte: il gioiello, la musica e la danza.
Tornato in Italia nel 2004 riprende il lavoro nel laboratorio di famiglia e continua la collaborazione con lo Studio Marijke di Padova dove espone il risultato di quegli anni dedicati allo studio e alla ricerca.
Nel 2011 a Palazzo Candelpergher di Nogaredo tiene la sua prima esposizione personale Effetto Donna a cura di Osvaldo Maffei e Micaela Vettori che cura la sua prima performance Alchimie nell'aria a Rovereto, Sala Baldessari, nel 2015.
Da allora partecipa a numerose esposizioni collettive: nello Studio Marijke di Padova, nel Museo del Gioiello di Vicenza, presso la Fondazione Stelline a Milano e in diverse esposizioni curate da Alba Cappellieri nel salone dedicato al gioiello ad Homi Fiera a Milano.
Nel 2019 viene selezionato per la mostra di gioielli presso Ca' Pisani Design Hotel a Venezia nell'ambito della Venice Design Week, evento a cura di Lisa Balasso. Nello stesso anno diventa Socio di AGC - Associazione Gioiello Contemporaneo e inizia a collaborare alla cura del loro sito web.
Il 2020 è segnato dalla partecipazione a due esposizioni on-line: Gioielli in Fermento, curata da Eliana Negroni a Castel San Giovanni (Piacenza), e Luce, curata da Thereza Pedrosa Gallery di Asolo (Treviso). Ad inizio 2021 viene selezionato per il Premio Vittorio Sgarbi e ad ottobre dello stesso anno espone al Centro Fiere di Ferrara. A maggio 2021 viene selezionato da Gioielli in Fermento 2020/2021 seconda parte partecipa alla mostra a Ziano Piacentino nell’ambito del Festival Confluenze. Sempre nel 2021 si succedono alcune pubblicazioni su riviste e cataloghi nonché un’intervista sul quotidiano l’Adige (principale giornale del Trentino). A fine 2021 è selezionato tra i cinque migliori artisti dalla giuria di Arte y Joya Yearbook 2021/2022 di Barcellona, guadagnando così l’opportunità di esporre in Spagna allo Studio Squina (Madrid), alla Backyard Arte Gallery (Valladolid) e alla 66 Mistral Gallery (Barcellona). Nel 2022 diventa membro di Klimt02, una piattaforma online di respiro internazionale dedicata al gioiello contemporaneo. Milano, Padova, Pavia, Livorno, Roma e Bologna hanno ospitato nel corso del 2022 esposizioni di gioielli d’autore contemporanei ed in ognuna delle esposizioni si trovano le opere di Stefano Fronza.
In ogni esposizione, dalla Spagna a Padova, che è il centro dove ha preso avvio e si è sviluppato il gioiello contemporaneo d'autore in Italia, la partecipazione degli artisti nasce sempre da una selezione competitiva. La presenza di Stefano Fronza assume anche per questa ragione, il senso di una conquistata maturità artistica e tecnica riconosciuta in un mondo che è da sempre particolarmente esigente.

LA MIA STORIA

Foto di Corien van der Poll

Stefano Fronza, 1978. Diplomato all'Istituto d'arte "Alessandro Vittoria" di Trento (Arte dei metalli e dell'Oreficeria), progetta gioielli sperimentando tecniche e materiali nel laboratorio del padre orafo e approfondisce tecniche e lavorazioni in altri laboratori del Trentino.
Nel 2000 partecipa ad un Bando per Borse di studio per arti visive e si trasferisce a Düsseldorf dove frequenta il Dipartimento di Design del gioiello dell'allora Fachhochschule, lavorando con artisti e docenti e in particolare con Peter Skubic, Elisabeth Holder e Herman Hermsen.
Rientrato dalla Germania, cura e arricchisce i contatti con esponenti del mondo del gioiello contemporaneo internazionale. A Monaco conosce la titolare della Galleria Studio Marijke di Padova e inizia una fertile collaborazione.
Partecipa e vince un secondo Bando per Borse di studio e sceglie di lavorare con la prof.ssa Erico Nagai alla Summer Academy of Fine Arts di Salisburgo dove conosce l'artista tedesca Bussi Buhs e ne trae ispirazione.
Trascorre due anni in Olanda e alla fine del 2001 si candida ad un'altra Borsa di studio che vince grazie ad un progetto interdisciplinare sull'interazione tra diversi linguaggi dell'arte: il gioiello, la musica e la danza.
Tornato in Italia nel 2004 riprende il lavoro nel laboratorio di famiglia e continua la collaborazione con lo Studio Marijke di Padova dove espone il risultato di quegli anni dedicati allo studio e alla ricerca.
Nel 2011 a Palazzo Candelpergher di Nogaredo tiene la sua prima esposizione personale Effetto Donna a cura di Osvaldo Maffei e Micaela Vettori che cura la sua prima performance Alchimie nell'aria a Rovereto, Sala Baldessari, nel 2015.
Da allora partecipa a numerose esposizioni collettive: nello Studio Marijke di Padova, nel Museo del Gioiello di Vicenza, presso la Fondazione Stelline a Milano e in diverse esposizioni curate da Alba Cappellieri nel salone dedicato al gioiello ad Homi Fiera a Milano.
Nel 2019 viene selezionato per la mostra di gioielli presso Ca' Pisani Design Hotel a Venezia nell'ambito della Venice Design Week, evento a cura di Lisa Balasso. Nello stesso anno diventa Socio di AGC - Associazione Gioiello Contemporaneo e inizia a collaborare alla cura del loro sito web.
Il 2020 è segnato dalla partecipazione a due esposizioni on-line: Gioielli in Fermento, curata da Eliana Negroni a Castel San Giovanni (Piacenza), e Luce, curata da Thereza Pedrosa Gallery di Asolo (Treviso). Ad inizio 2021 viene selezionato per il Premio Vittorio Sgarbi e ad ottobre dello stesso anno espone al Centro Fiere di Ferrara. A maggio 2021 viene selezionato da Gioielli in Fermento 2020/2021 seconda parte partecipa alla mostra a Ziano Piacentino nell’ambito del Festival Confluenze. Sempre nel 2021 si succedono alcune pubblicazioni su riviste e cataloghi nonché un’intervista sul quotidiano l’Adige (principale giornale del Trentino). A fine 2021 è selezionato tra i cinque migliori artisti dalla giuria di Arte y Joya Yearbook 2021/2022 di Barcellona, guadagnando così l’opportunità di esporre in Spagna allo Studio Squina (Madrid), alla Backyard Arte Gallery (Valladolid) e alla 66 Mistral Gallery (Barcellona). Nel 2022 diventa membro di Klimt02, una piattaforma online di respiro internazionale dedicata al gioiello contemporaneo. Milano, Padova, Pavia, Livorno, Roma e Bologna hanno ospitato nel corso del 2022 esposizioni di gioielli d’autore contemporanei ed in ognuna delle esposizioni si trovano le opere di Stefano Fronza.
In ogni esposizione, dalla Spagna a Padova, che è il centro dove ha preso avvio e si è sviluppato il gioiello contemporaneo d'autore in Italia, la partecipazione degli artisti nasce sempre da una selezione competitiva. La presenza di Stefano Fronza assume anche per questa ragione, il senso di una conquistata maturità artistica e tecnica riconosciuta in un mondo che è da sempre particolarmente esigente.